Este

Comune

Piazza Maggiore, 6
Este (PD) – 35042

 

 

 

Luogo di timbratura del Lasciapassare incluso nel kit “Viaggio nel tempo”:

Ufficio turistico

Via G. Negri, 9
35042, Este

Cenni Storici

Posta ai piedi dei Colli Euganei, Este fu centro vitale della cultura venetica; pare che il suo nome derivi dall’Adige, che la bagnava fino alla rotta del 589 d.C. Da allora la città fu abbandonata e riprese a vivere solo dopo il 1000, con gli Obertenghi, nobile famiglia di origine tedesca che prese il nome dalla città e che, scacciata dai padovani agli inizi del ‘300, si trasferì a Ferrara e continuò la dinastia degli Estensi. Le forme dell’attuale castello sono dovute ai Carraresi: nel 1339 Ubertino da Carrara lo fece costruire sul precedente voluto dagli Este, con una cinta muraria di circa 1 chilometro, mentre la cortina che difendeva l’abitato fu ultimata solo dopo il 1405, ormai sotto il dominio veneziano. Lunga oltre 2 chilometri, era dotata di 3 porte e chiusa a nord dal castello, dal quale era separata dal fiume Sirone, poi interrato nel Cinquecento.

Itinerario Urbano

Arrivando in città, subito si scorge lo scenografico complesso del castello dei Carraresi, con la cinta muraria, intervallata da 12 delle originarie 14 torri merlate, che lo separa dal borgo sottostante, un tempo dotato di mura, la cui struttura, pressoché rettangolare, è tuttora segnata dal perimetro del canale Bisatto. Entrando dalla porta d’angolo del Castello del Soccorso, si percorre la via segnata dalle torri, che conduce al mastio principale, eretto su una precedente torre pentagonale dell’epoca di Azzo II d’Este (XI secolo). Attraverso i giardini pubblici, si giunge a Palazzo Mocenigo, costruito nel ’500 a ridosso della cinta. Entrati nel borgo, attraverso via Negri sulla sinistra si giunge alla Chiesa di S. Martino (XI-XIV secolo). Andando verso il canale, si prosegue in via Monache, di fianco alla Chiesa di S. Rocco (XVI-XVIII secolo), da dove si notano brani superstiti della cinta urbana veneziana, per sbucare in via Matteotti, chiusa dalla Torre di Porta Vecchia, l’unica del sistema murario urbano, ricostruita nel 1690. Attraverso le vie del centro, si raggiunge il Duomo di S. Tecla (XVII-XVIII secolo). La visita prosegue in via Cappuccini, con un percorso che tra la natura segue il perimetro delle mura del castello dei Carraresi verso nord, oltre l’Arco del Falconetto (XVI secolo), per giungere a Villa Kunkler (XVI-XIX secolo), dimora dei poeti inglesi Byron e Shelley che la scelsero per trascorrere un proficuo periodo letterario in Italia.

Luoghi d'interesse

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