Lazise

Comune

Piazza V. Emanuele II, 20
Lazise (VR) – 37017

 

 

Luogo di timbratura del Lasciapassare incluso nel kit “Viaggio nel tempo”:

Ufficio turistico Lazise

Via Porto Vecchio, 5
37017 Lazise
 

Cenni Storici

L’antica “Lasitium” era probabilmente un insediamento di origine romana, fortificato nel X secolo in funzione antiungarica per volere di Berengario I. Le mura, già esistenti, sono attestate nel diploma di Ottone II. Nel 1193, sotto il Comune di Verona, fu attrezzato il porto e rafforzate le difese. Sotto gli Scaligeri, il centro, in posizione strategica, divenne uno degli scali più importanti destinati al controllo del lago di Garda. Risale a questo periodo la cinta muraria, risistemata sul perimetro della precedente altomedievale da Alberto della Scala nel 1329 e successivamente da Mastino II. Le mura erano intervallate da una ventina di torri scudate e protette da 3 porte. Il castello, eretto tra il 1375 ed il 1381, appartiene al complesso di opere difensive del territorio veronese, iniziate da Cansignorio e concluse da Antonio, l’ultimo degli Scaligeri.

Itinerario Urbano

Dal parcheggio, che si trova a sud della cinta urbana, avvicinandosi alle mura turrite, si presenta sulla sinistra il Castello con l’alto mastio (oggi Villa Bernini Buri, residenza privata non visitabile). Il complesso, che occupa il lato sud-occidentale della cinta urbica, era formato da due contigui recinti rettangolari, protetti un tempo da un fossato, oggi interrato, ed intervallati da sei torri ciascuno. I recinti ospitavano la piazza d’armi e, protetto da un antemurale, il porto, dove in epoca veneta, erano ricoverate due galee armate, per i controlli daziari. Due rivellini a camera, uno a ridosso del mastio e l’altro della torre intermedia, con porte a doppio battente e ponte levatoio sui fossati, proteggevano gli accessi, verso la città e verso l’esterno. Prima di entrare nel borgo, vale la pena osservare dal parco pubblico sulla destra, il tratto migliore della cinta urbana. Questo spazio verde si identifica col medioevale prato di San Daniele, dove gli imperatori del Sacro Romano Impero accampavano gli eserciti giunti dalla Val d’Adige. Entrando da Porta Inferiore o del Lion, dal leone marciano apposto dalla Serenissima, che conquistò Lazise dal 1405), protetta un tempo da rivellino con doppio ponte levatoio, si percorre sulla sinistra la stradina che costeggia il muro di Villa Bernini Buri e accompagnati dalle torri del Castello, si giunge alla piccola darsena odierna, dove si affaccia sul lago il rinascimentale edificio della Dogana, ex sede della dogana veneta, il cui porticato originariamente era fondato nelle acque del lago. Sul lato destro del porticciolo sorge la Chiesetta di S. Nicolò, che risale al XII secolo, con l’abside del 1595, il campanile del XVIII secolo, ed all’interno affreschi quattrocenteschi. Giunti nella piazza Vittorio Emanuele II, sulla quale si affaccia il palazzo comunale, si prosegue dritti sulla via che tra gli edifici conduce alla Porta Nuova, costruita nel 1376 da Cansignorio sul lato nord delle mura, ricavata in un torresino e quasi sicuramente un tempo protetta da rivellino con ponte levatoio sul fossato. Si torna per un breve tratto indietro, per imboccare subito la strada a sinistra e per prendere quindi la via a destra, che, tra l’abitato, corre parallela alla cortina orientale. Da qui, svoltando a sinistra, si sbuca davanti alla chiesa parrocchiale, alla destra della quale si trova la Porta Superiore o di S. Zeno, coeva all’impianto altomedievale, un tempo dotata di ponte levatoio. Da qui si prende una suggestiva stradina sulla destra, che segue dall’interno il perimetro murario, fino a raggiungere la Porta del Lion, da dove in breve si torna al parcheggio.

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