
Treviso
Comune
Via Municipio, 16
Treviso (TV) – 31100
Luogo di timbratura del Lasciapassare incluso nel kit “Viaggio nel tempo”:
Timbro non disponibile


Cenni Storici
Le mura che oggi cingono la città sono state volute dalla Serenissima, che, visto il “supremo pericolo” corso dopo la sconfitta di Agnadello, all’inizio del secolo XVI aveva deciso di trasformare le città di Treviso e Padova in fortezze per difendere il cuore della Repubblica. I borghi cresciuti all’esterno delle mura comunali del XIII secolo vennero compresi nella nuova cinta bastionata a pianta poligonale, la cui vicenda costruttiva si può suddividere in quattro distinte fasi: 1509-13: interventi di urgenza, con l’attività di fra’ Giocondo tra il 1510 ed il 1511; 1513-15: progettazione generale definitiva ad opera del capitano Bartolomeo D’Alviano; 1516-19: realizzazione e completamento di tutto l’anello murario; 1520-60 circa: completamenti e finiture; integrazione del sistema difensivo con due nuovi grandi baluardi.
Itinerario Urbano
La visita alla città, arrivando davanti a Porta Ss. Quaranta, inizia con un giro in auto verso destra sulla circonvallazione esterna, che segue il fossato attorno alle mura bastionate venete, visibili per buoni tratti. Si entra in città dal varco di Porta Calvi (nei pressi la medievale Basilica di S. Nicolò, a), parcheggiando la macchina in una delle vie della zona detta “città-giardino”. L’itinerario a piedi inizia da Porta Ss. Quaranta, per proseguire in senso orario lungo le mura: si può scegliere se percorrere il primo tratto lungo la passeggiata sopra il terrapieno, oppure dall’esterno. Poco distante dalla porta si trova il ben conservato Bastione di S. Marco, posto all’angolo nord-ovest della fortezza. Se ci si trova all’esterno delle mura, prima del bastione all’altezza di Porta Fra’ Giocondo, una scaletta permette di risalire sul rilevato delle mura e di proseguire fino al Ponte di Pria, costruito nel 1521 dal podestà Paolo Nani per permettere il passaggio sotto le mura del Botteniga, diviso a valle delle chiuse in 3 rami (Cagnan Grande, Cagnan Piccolo, Roggia). Da qui, dove le mura venete coincidevano con le mura del ’200, si entra nella città medievale annunciata dalla mole della Chiesa di S. Francesco. Attraverso via Campana si giunge nel cuore produttivo della Treviso medievale, dove i numerosi corsi d’acqua muovevano fino a 50 ruote di mulino per le diverse lavorazioni. Per incontrare le poche ruote che ancora girano sulle roste, si seguono le calli tra la Pescheria, i Buranelli ed i portici in fregio ai Cagnani, fino a giungere alla piazzetta del Monte di Pietà collegata alla piazza dei Signori da un sottoportico. Qui si erge il merlato Palazzo dei Trecento, sede del libero Comune. Dalla piazza si percorre l’asse centrale della città romana e medievale, il “Calmaggiore”, che da una parte conduce al Duomo, con il Battistero romanico ed il complesso delle Canoniche) e dall’altra, prima alla Loggia dei Cavalieri, e quindi alla piccola altura di piazza S. Andrea, dove in vista del Sile si ergeva l’antico Castelvecchio. Raggiunto il fiume per via S. Margherita, si può percorrere sia l’opposta riviera S. Margherita (sul lato della “città nuova” oltre il Sile), fino alla chiuse di S. Martino e raggiungere dall’interno Porta Altinia, sia seguire la riviera Garibaldi verso il complesso di S. Leonardo, fino a giungere al Ponte Dante (“dove Sile e Cagnan s’accompagna”). L’ansa del Sile che ospitava il porto fluviale è ancora oggi stretta tra il Bastione di S. Polo ed il varco ora stradale sul sito del Portello, sbarramento mobile per il passaggio delle imbarcazioni. Da qui si visitano i quartieri medievali ad est del Cagnano: si segnalano il Santuario della “Madona Granda” o di S. Maria Maggiore e la Chiesa di S. Caterina. Dalla vicina piazza del Grano, dove un tempo si ergeva la porta medievale di S. Tommaso (una delle 11 aperte sulle mura), si scorge la nuova rinascimentale Porta S. Tommaso dalla cupola a padiglione in piombo.