Venezia – Mestre
Comune
Cà Farsetti, San Marco 4136
Venezia (VE) – 30100
Luogo di timbratura del Lasciapassare incluso nel kit “Viaggio nel tempo”:
Timbro non disponibile





Cenni Storici
Venezia, sorta in laguna e naturalmente difesa dalle acque, nel Medioevo disponeva solo di torri di avvistamento disposte lungo i confini del Dogado, tra le foci dell’Adige e del Livenza. Dopo la dura sconfitta inflitta dai Genovesi nella guerra di Chioggia (1377-1381), la Repubblica comprese l’importanza di rafforzare i passaggi che collegavano la laguna al mare. Per questo furono costruiti i castelli contrapposti di S. Nicolò al Lido e di S. Andrea alle Vignole, veri guardiani della principale bocca di porto. Con tali presidi Venezia giunse fino alla guerra di Cambrai; da allora si organizzò una difesa più ampia: al Lido sorsero i forti S. Andrea (1543-1571) di Michele Sanmicheli e S. Nicolò (1546-1574) di Giulio Savorgnan; a Chioggia il Forte S. Felice (1586); lungo i lidi gli ottagoni di Caroman, S. Pietro, Alberoni, Campana e Poveglia (XVII secolo); infine, a Malamocco, i forti Alberoni e S. Pietro del 1646.
Itinerario Urbano
Le difese delle bocche di porto, dei litorali e della Laguna
Il percorso alla scoperta del sistema difensivo della Laguna può essere svolto in vaporetto, bici, auto o autobus con traghetti frequenti. Prima di Chioggia si scorgono fossati e terrapieno del Forte Brondolo, quadrangolare con quattro bastioni pentagonali. A Chioggia, da piazzetta Vigo, inizia la navigazione: a difesa della bocca di porto si trova il Forte S. Felice, già Castello della Lova, a poligono irregolare. Verso Pellestrina si incontrano il Forte Caroman, oggi abbandonato, e l’Ottagono Caroman, che controllava i canali interni. Il litorale di Pellestrina, naturale barriera, arriva fino alla bocca di Malamocco, protetta dal Forte S. Pietro, dall’Ottagono S. Pietro e dal Forte Alberoni. Lungo il cordone litoraneo, sulla sinistra, si individuano gli ottagoni Alberoni, Campana e Poveglia. Alla bocca di Lido, sulla destra, si trova il Forte S. Nicolò, con il Ridotto austro-ottocentesco. In linea con la bocca sorge sull’isola di S. Erasmo la Torre Massimiliana, costruita tra 1830 e 1840. Poco più a nord, l’isola del Lazzaretto Nuovo ospitava funzioni sanitarie fino al XIX secolo. Vicino a Burano, sull’isola di Mazzorbetto, si trova il Ridotto Mazzorbo, realizzato dal Regno d’Italia nel 1909 sull’area del Monastero di S. Eufemia. Si arriva poi all’Arsenale, a destra dell’isola di S. Pietro di Castello, cinto da mura merlate, antica sede navale e patriarcale. Dal ponte translagunare si raggiunge Mestre, punto di partenza per i forti di Terraferma.
Le fortificazioni di Terraferma
Le fortificazioni a protezione della Terraferma riflettono i cambiamenti strategici del XIX secolo, con la priorità alla difesa della ferrovia e della piazzaforte di Verona. La visita parte dal ponte translagunare, lungo il canale per Mestre, dove si trova il Forte Marghera. A Tessera è presente la polveriera novecentesca del Forte Bazzera. Proseguendo verso nord si incontra il Forte Carpenedo, con ambienti militari ricostruiti di fine Ottocento. A Mestre, sulla strada per Noale, si trova il Forte Gazzera, visitabile in date prefissate, mentre a sud-ovest, presso la Malcontenta, sorge il pentagonale Forte Tron. Questi forti testimoniano l’evoluzione delle strategie difensive veneziane, volte a proteggere la città, la laguna e i collegamenti con la Terraferma.
Luoghi d'interesse
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