Vittorio Veneto

Comune

Piazza del Popolo, 14
Vittorio Veneto (TV) – 31029

 

 

Luogo di timbratura del Lasciapassare incluso nel kit “Viaggio nel tempo”:

Timbro non disponibile

 

Cenni Storici

Già con gli antichi Veneti dovevano esistere delle fortificazioni d’altura che con la calata dei barbari, Goti prima e Longobardi poi, vennero consolidate ed ampliate sulle alture ai lati della “stretta”. Attorno al primo nucleo castrense, fondato nel XII secolo da Guecellone da Camino, si formò un borgo fortificato, che sbarrava il passo tra il dosso roccioso del “castrum” e le creste di S. Antonio. All’epoca di Gabriele III da Camino il sistema difensivo si doveva basare sui fortilizi d’altura (Rocca del Montesel e di Bigonzo), mentre venivano impostate le mura della recinzione più esterna, con la Porta Inferiore (oggi dell’Orologio) a sud e la Porta del Terraglio a est. Nel 1337 Serravalle fu tra le prime città acquisite in Terraferma da Venezia, che provvide a rafforzare l’estesa cinta urbica, ricostruendone anche ampi tratti (come le mura di Piai). Le difese vennero in parte adattate alle nuove armi da fuoco, fino al 1509, quando, di fronte al pericolo imperiale, la città venne evacuata e subito dopo ripresa dai Veneziani.

Itinerario Urbano

La visita inizia entrando dalla Porta Nuova o dell’Orologio e subito, alla sua destra, troviamo la piccola Chiesa quattrocentesca di S. Lorenzo o dei Battuti, con importanti affreschi. Da qui si potrebbe continuare dritti, in v. Martiri della Libertà per ammirare i bei palazzi medioevali e rinascimentali come il Palazzo Minacci De Carlo, sede di un interessante Museo ma, per semplificare l’itinerario, dalla chiesetta di S. Lorenzo proseguiamo su v. Paietta fino all’altezza del ponte sul fiume Meschio, dove un tempo esistevano due torri a cavallo del fiume, queste segnavano il limite meridionale delle mura. Prima del ponte svoltiamo a sinistra fiancheggiando il fiume, fino a raggiungere la rinascimentale piazza Flaminio del XVI secolo, sulla quale, oltre il Meschio, si affaccia il Duomo, rifacimento del XVIII secolo, con accanto l’isolato campanile romanico della preesistente chiesa. Da qui la passeggiata continua su V. Calcada sino a raggiungere la base della monumentale scalinata di S. Augusta, che conduce all’omonimo Santuario; da notare a sinistra della scalinata i resti della cinta murata, le cosiddette “Mura Berengarie”, dotate di cammino di ronda e concluse da una torre tondeggiante. Dotati di comode calzature si può proseguire; si attraversa la Porta della Saracinesca, che introduce alla Rocca di S. Augusta, dal piazzale antistante al Santuario si gode la vista di un bellissimo panorama. Con una breve salita, si raggiunge l’integrazione veneziana sulla sommità del monte Marcantone e i resti della Torre Nera. Ridiscesi in piazza M. Flaminio, si affaccia all’angolo con via Roma il Palazzo della Comunità o Loggia Serravallese del 1462, sede del Museo del Cenedese. Proseguendo per via Roma, si oltrepassa Porta de Yandre, fino a raggiungere la cinta muraria meridionale del Castello, comunemente chiamato Castrum (antica residenza fortificata dei nobili Da Camino). Il Castello è visitabile su prenotazione. Sulla destra della monumentale scalinata di accesso al Castrum, dopo un piccolo portico si apre l’arco superstite di Porta della Pusterla o dello Spalto, da cui un tempo si accedeva al fiume Meschio. Costeggiando il Castrum, si passa la Porta di S. Giovanni o della Muda o de Sora; girando a sinistra, si possono notare i resti di una delle torri scudate ed un tratto di mura della cortina nord. Ritornando indietro e proseguendo dritti si scorge il lato nord del Castrum su cui svetta la torre tonda bastionata. Poco più avanti, proseguendo su v. Caprera, sul lato destro si trova la romanica Chiesa di S. Giovanni Battista, fondata nel 1357, con pregevoli affreschi del XV secolo. Proseguendo per alcune centinaia di metri a nord, è d’obbligo una visita alla Chiesa di S. Giustina, costruita nel 1226 assieme ad un monastero non più esistente, dai nobili Da Camino; all’interno vi è l’importante monumento sepolcrale di Rizzardo da Camino. Al ritorno, imboccando via Piai all’altezza del Museo del Cenedese, un’impegnativa passeggiata porta a costeggiare un tratto delle mura di Piai, ad oltrepassare i ruderi della chiesetta di S. Antonio Abate, fino alle sovrastanti cime ove sono visibili i ruderi di antiche fortificazioni. Si consiglia infine, attraversato il centro moderno di Vittorio Veneto in direzione sud, di visitare i monumenti della “romana” Ceneda: il Museo della Battaglia, o Loggia di Sansovino (antico Municipio della Città), la Cattedrale e il Castello di S. Martino di probabile origine longobarda, da secoli splendida residenza vescovile.

Luoghi d'interesse

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