L’edificio monumentale adibito al mercato settimanale del pesce è stato costruito nell’ultima decade del 1800 in sostituzione dell’antica pescheria che si trova oggi inglobata in abitazioni di pertinenza della Società Operaia, in prossimità del Ponte della Pescheria costruito nel 1559.

Il locale è oggi adibito a bar e ristorante ma fino ad un decennio fa si presentava come un’unica aula con tavolati in pietra e caditoie per lo scolo dei liquami di scarto direttamente nel Canale di Monselice. L’ingresso alla pescheria era da Via Zanellato. Il cortiletto in trachite sul lato nord della pescheria ospita un pozzo in pietra d’Istria ivi collocato negli anni ’60 del Novecento. Precedentemente il pozzo si trovava in Piazza Maggiore (ora Piazza Mazzini) e per un breve periodo era stato collocato sul lato ovest della Torre Civica.

Il ponte della Pescheria, sul quale si colloca l’edificio, segnava il limite dell’area del porto che si estendeva fino al ponte girevole di fronte al Campo della Fiera. Il porto di Monselice è stato attivo per molti secoli fino agli anni ’60 del Novecento. Dai barconi si caricavano e scaricavano derrate e soprattutto pietrame, in particolare la trachite, proveniente dalla cava della Rocca del Conte Vittorio Cini. Queste operazioni erano favorite da numerose scalette in pietra che, dalla sommità arginale dove sono poste le bitte, pure in trachite, scendono in acqua. L’attuale Via Argine Destro (lungo le mura medievali) sino al 1931 non aveva un titolo ufficiale ma era chiamata comunemente Via delle Pietre perché qui si accumulavano le maségne provenienti dalle cave. All’inizio di questa via, sulle mura, venne eretto un capitello con un statua di San Giovanni Nepomuceno, protettore della fraglia o traghetto dei barcaroli di Monselice che si riuniva in una cappella della Chiesa di San Paolo. Questo capitello nel 1875 venne demolito e la statua fu trasferita nella chiesa dei Carmini, ora dispersa.