“Ho una caseta a Moncelese la qual me serve per far il viaggio de Montagnana senza niun mio utile“. Francesco Pisani, 1566
Potente e influente patrizio veneziano, Francesco Pisani de Zuanne (1514-1567) è un mecenate, amico di artisti e letterati, da Paolo Veronese a Giambattista Maganza, ad Alessandro Vittoria e Palladio.
Alla metà del XVI secolo, Francesco Pisani decise di costruirsi una dimora a Montagnana che fosse il centro propulsore delle sue attività; per questo assunse Andrea di Pietro della Gondola, ormai per tutti il Palladio, il maggior architetto del suo tempo e uno dei massimi della storia, il quale gli progettò la bella villa che sorge accanto al Castello di San Zeno.
Il viaggio dal Palazzo di famiglia dei Pisani a Venezia a Montagnana all’epoca era piuttosto lungo, si trattava di navigare lentamente lungo i corsi d’acqua, lungo il canale Brenta da Venezia a Padova, quindi lungo il canale Battaglia e il Bisatto fino a Monselice, e proseguire via via fino a Montagnana. Per questo probabilmente Francesco aveva pensato per sé e per il proprio seguito una “casetta” a Monselice, lungo il Canale Bisatto, una dimora, a metà strada tra Venezia e Montagnana, dove sostare per rifocillarsi e rilassarsi prima di affrontare la seconda parte del percorso. Monselice alla metà del ‘500 era già da tempo un sito importante, di riconosciuta posizione strategica, con un bel castello, il centro fortificato e protetto da mura, un borgo attivo e vivace con una pianura circostante fertile e con la preziosa cornice dei Colli Euganei, luoghi prediletti di caccia e di villeggiatura per i facoltosi nobili e patrizi veneziani.
La Villa Pisani di Monselice, di cui non abbiamo documentazione relativa all’autore del progetto, presenta una pianta rettangolare tripartita alla veneta. Le pareti esterne sono semplici e lineari con aperture rettangolari. Sopra l’architrave si erge il timpano triangolare dentro al quale due allegorie della Fama alata sostengono lo stemma araldico dei Pisani.
Fino al 1797 l’edificio rimase di proprietà della famiglia e solo nel 1807 passò al cavaliere dell’Ordine Italico Iseppo Treves.
Nei primi anni del Novecento fu proprietà del dottor Morrà che tra il 1951 e il 1952 la vendette all’Amministrazione Comunale. Qualche anno dopo il Comune acquistò le aree limitrofe di Villa Pisani per realizzare una scuola e pertanto anche i locali della villa furono adibiti a questa nuova funzione. In questo periodo l’assetto originale dell’edificio viene compromesso e vengono demolite alcune tramezzature.
Nel 1983, la villa fu sottoposta a un’accurata campagna di restauri che coinvolsero sia la struttura architettonica che l’apparato decorativo interno.
La decorazione ad affresco che impreziosisce l’interno è pregevole e attribuibile alla cerchia dei pittori attorno a Palladio. Gli schemi decorativi ricalcano quelli presenti nella grande villa palladiana Barbaro a Maser, affrescata da Paolo Veronese.
Gli affreschi rappresentano paesaggi con ruderi incorniciati da architetture dipinte. Il Salone al primo Piano presenta una decorazione qualitativamente superiore, soprattutto nei paesaggi accuratamente descritti anche con architetture contemporanee. Oltre all’episodio di Apollo e Dafne troviamo nei sovrapporte quattro figure femminili tra vasi e cariatidi a monocromo.
Attualmente la villa viene data in gestione dal Comune di Monselice, tramite bando, ad associazioni del territorio che ne garantiscono l’apertura al pubblico e vi svolgono attività ed eventi culturali.